Il giovane Holden
Holden Caufield è rimasto profondamente scosso dalla morte per
leucemia del fratello maggiore Allie. Il ricordo di lui lo perseguita e
gli rende difficile integrarsi nella società che lo circonda. Il ragazzo
diciassettenne vive in conflitto con la famiglia e col conformismo
dell'ambiente alto-borghese cui appartiene.
La carriera scolastica è disastrosa e per scarso rendimento viene espulso dal collegio di Pencey. Decide allora di fuggire per andare a New York,
dove trascorre alcuni giorni facendo nuove esperienze e conoscenze,
lasciandosi andare alle sue fantasie e cercando un contatto con le
persone senza riuscire a trovarlo.
Il sesso, il jazz, gli spettacoli e gli altri divertimenti della
società consumistica lo deludono, approfondendo il suo disagio
esistenziale. Anche nel colloquio con il vecchio professore del college Antolini si delinea il divario fra la sensibilità del giovane Holden e il mondo degli adulti. Solo la sorellina Phoebe
riesce a stabilire un contatto con lui e lo convince a tornare a casa. I
genitori lo affidano ad uno psicanalista nella speranza che riprenda
gli studi.
Recensione di Sabrina Tedesco
Questo libro mi è piaciuto molto perchè vuole far riflettere e dimostra come l'adolescenza sia un periodo difficile per ogni ragazzo o ragazza che chiede attenzione, comprensione e lealtà soprattutto dalla famiglia: solidarietà, il bisogno di sentirsi qualcuno al proprio fianco e di cui fidarsi e il desiderio di libertà
★★★
The Catcher in the Rye è un romanzo del 1951 da J.D. Salinger
J. D. Salinger, all'anagrafe Jerome David Salinger (New York, 1° gennaio 1919 – Cornish, 27 gennaio 2010) è stato uno scrittore statunitense
È divenuto celebre per aver scritto Il giovane Holden (The Catcher in the Rye), romanzo di formazione che ha riscosso un'enorme popolarità fin dalla sua pubblicazione, nel 1951, per poi divenire un classico della letteratura americana.
I temi principali nei lavori di Salinger sono la descrizione dei pensieri e delle azioni di giovani disadattati, adolescenti sempre silenziosi che non esprimono ciò che provano, la capacità di redenzione che i bambini hanno su questi, e il disgusto per la società borghese e convenzionale. Salinger fu uno degli ispiratori del movimento letterario della Beat Generation insieme ad altri autori.
Salinger partecipò poco più che ventenne allaseconda guerra mondiale e fu tra i primi soldati americani ad entrare in un lager nazista, esperienza che lo segnò. Nel 1953 lasciò New York, andando a Cornish, riducendo i contatti umani fino a vivere da recluso a partire dal 1980, forse a causa della difficoltà ad adattarsi alle luci della ribalta.
Salinger era conosciuto per la sua natura schiva e riservata, e spesso fu descritto come un misantropo; in cinquant'anni rilasciò pochissime interviste: nel 1953 ad una studentessa per la pagina scolastica The Daily Eagle di Cornish, nel 1974 a The New York Times la sua ultima intervista. Non effettuò apparizioni pubbliche, né pubblicò nulla di nuovo dal 1965(anno in cui apparve sul New Yorker un ultimo racconto) fino alla morte, benché avesse continuato a scrivere.
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